opponibilità della trascrizione di un atto istitutivo di trust


 

Not. Daniele Muritano, 11.01.2002, comunica:

 

Il Tribunale di Pisa ha accolto un reclamo da me proposto avverso la trascrizione con riserva di un atto istitutivo di trust da me ricevuto, non portante trasferimento di immobili al trustee (c.d. dichiarazione unilaterale di trust).

Il provvedimento verrà pubblicato sul prossimo numero della rivista "Trusts e attività fiduciare", edita da Ipsoa.

 

 


 

Not. Mariellina Rosa Lenoci, espone:

 

Mi è stato richiesto di ricevere un atto costitutivo di trust c.d. interno o domestico che dovrebbe essere disciplinato dalla legge inglese con cui una persona fisica (assumendo in tal modo la qualifica di settlor) intende costituire in trust la quota di una società a responsabilità limitata dal medesimo detenuta trasferendone la proprietà ad un'altra persona fisica (che assumerebbe in tal modo la qualifica di trustee) per uno scopo ancora da comunicare.

 

Nel presupposto imprescindibile che tale scopo sia lecito e non contrasti con i principi fondamentali del nostro ordinamento, ho il timore di essere presa dall'entusiasmo di mettere in pratica quello che ho fatto al concorso ovvero che ho studiato approfonditamente ed incorrere in eventuali violazioni dell'art. 28, L.N. ,ovvero di realizzare un atto che non essendo disciplinato direttamente dal nostro ordinamento possa poi comportare dei notevoli problemi per i soggetti che vi hanno partecipato.

 

Sperando di ricevere qualche consiglio da chi magari ha già ricevuto un atto istitutivo di trust ovvero da chi non lo riceverebbe mai, vi ringrazio per aver letto il mio messaggio.

  


 

Not. Matteo Finelli, segnala:

 

Segnalo, sull'argomento trust ed in particolare sull'efficacia della trascrizione di un Trust immobiliare (che non è il caso da te segnalato) una lettera aperta del Prof. Francesco Gazzoni intitolata : "In Italia tutto e' permesso, anche quel che e' vietato", nell'ultimo numero della Rivista del Notariato,  pag.1255/1256 (inviata al Prof. Maurizio Lupoi sul Trust e su altre bagatelle), dove fra l'altro si legge a proposito dell'efficacie della trascrizione suddetta: "

“In questo modo sono serviti quei signori notai che esultano incoscientemente per il fatto che qualche giudice ignorante ha ordinato di trascrivere un'operazione del tutto sterile, nel senso che non potrà produrre l'effettotipico di opponibilità, sicchè la trascrizione si risolverà in un costo fiscale e non solo fiscale…”.

 


 

Not. Francesco Steidl, osserva:

 

Mi verrebbe di rispondere al Prof. Gazzoni ed ai suoi emuli, mutuando dal suo forbito linguaggio, ma osservando che non ha capito nulla del problema della pubblicità del trust: "Ma, chi se ne frega dell'opponibilità della trascrizione?"

 

Non è l'opponibilità - nel senso tradizionale che Gazzoni si ostina a attribuire agli incoscienti notai - che chi trascrive il vincolo del trust si aspetta.

 

Che poi alcuni istituti giuridici "italiani" possano risolvere egregiamente come il trust solo "alcuni" dei problemi è affermazione fin troppo ovvia.